“Il primo serio tentativo di analizzare la cultura pop da parte di qualcuno che ne faceva parte.” Julian Mitchell, Guardian Il temibile George Melly (1926-2007): cantante jazz sgargiante, narratore sessualmente ambiguo, critico prodigioso. All’inizio degli anni Sessanta, alla nascita di quella che oggi riconosciamo come la rivoluzione pop, Melly iniziò a lavorare come giornalista di grande formato, commentando questo nuovo fenomeno culturale. Revolt into Style (1970) è il suo resoconto di prima mano di quegli anni turbolenti ed entusiasmanti in cui tutte le cose creative – musica, moda, film, arte o letteratura – furono completamente cambiate. Al centro del libro ci sono i Beatles – l’epitome degli oscillanti anni Sessanta – che hanno tracciato i cambiamenti del decennio e sul cui significato il Liverpudlian Melly ha avuto una sensazione e un’intuizione speciali. Accanto ai Fab Four c’è un grande cast di mover e shaker, di aspiranti e di gusto, tutti sezionati dalla mente chirurgica di Melly.
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