Nato sulle matrici della riflessione situazionista di critica alla “società dello spettacolo”, il collettivo canadese Adbusters rappresenta una delle realtà più interessanti dell’attivismo internazionale. Sulle pagine della loro omonima rivista propongono da diversi anni il culture jamming, pratica artistica che sovverte il linguaggio pubblicitario con parodie e détournement per liberare il consumatore dal ruolo di ricevente passivo e suggerirgli un consumo critico. Il tema di indagine è l’analisi dei processi che individui, collettivi e movimenti sociali hanno compiuto negli ultimi trent’anni per salvaguardare l’autonomia della mente dal dominio psico-mediatico, con forme di contestazione come Occupy Wall Street, movimento nato proprio sulle pagine della rivista. Questo libro, che presenta inoltre una selezione di opere e saggi da loro pubblicati, è uno strumento utile per comprendere il modus operandi e l’impatto di un fenomeno tra i più sovversivi degli ultimi anni.
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