A suo tempo (qui l’articolo) presentai “Anxy” perché mi colpì molto il soggetto stesso della rivista e sono stato molto felice di vedere che questo coraggioso progetto è stato l’unica nuova uscita del 2017 ad essere premiata ai recenti Stack Awards come lancio dell’anno e scelta degli abbonati (qui il pezzo sui premi di quest’anno).
Eccomi dunque a presentare la seconda uscita del progetto ideato dalla designer californiana Indhira Rojas insieme a Jennifer Maerz questa volta dedicato al così detto Workaholism, lo stress tipico di chi diventa dipendente dal lavoro.
Anche in questo caso, leggendo l’intervista fatta da It’s Nice That ad Indhira Rojas, si ribadisce che l’obiettivo della rivista è quello di far aprire le persone, leggerne la vita e le esperienze, dimostrare che nessuno è solo. Mettere le persone a proprio agio nel condividere i propri pensieri scomodi, i sentimenti e le esperienze vulnerabili di cui solitamente si parla solo in contesti chiusi.
La scelta del tema del secondo numero è ricaduto sul workaholism sia per l’esperienza personale di Indhira e Jennifer sia perché sempre più persone usano il lavoro come una forma di evasione e questo porta a non differenziare più il lavoro duro da quello compulsivo.
La splendida cover è a cura di Ori Toor, geniale illustratore di Tel Aviv che ha illustrato l’articolo della psicologa Malissa Clarke sul concetto di workaholism e se volete saperne o sfogliarne di più, accaparratevi la vostra copia qui.