Oggi vi parlo di un libro di Patrik Mollwing, un illustratore svedese che attualmente vive a Lisbona, in Portogallo, con alle spalle una vasta esperienza trasversale che lo ha portato a lavorare sia nella progettazione grafica che nella direzione artistica, fino all’illustrazione e all’animazione.
Questo suo ultimo libro parte dalla costatazione di come negli ultimi anni Instagram sia diventato un luogo virtuale ma molto utilizzato dagli illustratori per condividere il proprio lavoro. Non mi voglio addentrare sul fatto che questo fenomeno sia una cosa buona o cattiva, IG è senz’altro è una piattaforma che consente ai creativi in genere di raggiungere un pubblico più ampio, spesso attraverso l’uso dei fantomatici hashtag.
Il tentativo di Mollwing è quello di rendere fisico, materiale, reale l’interazione fra hashtag ed il contenuto ed è proprio qui che è nato “Two Hundred e Forty-Two Hashtags“, un libro di illustrazione che prende spunto dalla cultura della ricerca per hashtag.
L’inizio del libro presenta un elenco di hashtag ordinati alfabeticamente, per capirsi si va da da #abnormal a #yum e dopo ogni parola si reinvia alla pagina in cui è possibile trovare i lavori creati dallo stesso Patrik Mollwing nel periodo compreso fra il 2015 ed il 2017 che sono stati condivisi su IG utilizzando proprio quell’hashtag.
Pubblicato da Stolen Books, il libro si presenta quindi come una raccolta di opere di Mollwing il cui stile è da sempre sghembo, pieno di corpi allampanati e forme morbide ritratti con colori vivi e sgargianti mentre pattinano, lottano e chissà che altro.