The interviews with the artists who collaborated in the creation of the book “The Big Lebowski Art Collection” continues. Today we present Thomas Raimondi from Italy.
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Thomas Raimondi was born in Legnano (MI) on May 17, 1981.
Graduated at the Politecnico di Milano in Design of Communication. Graphic designer, visual artist, freelance illustrator active in the underground scene with numerous publications.
1 – Describe how it was the first time you saw the movie “The Great Lebowski”
TR – why was it looked at ?!
2 – To give readers an idea of your art try to describe what are some of your cultural references. At least 3 sources of inspiration that are important to you and why
TR – I’m attracted to everything. I am passionate and curious, I do not want to be prejudiced. I’m very interested in subcultures, what is on the margins and comes from below, but at the same time I undergo the ephemeral charm of ultra pop culture. In my works I try to recreate these shorts. Ask questions, create paradoxes by moving content from one semantic field to another, having fun, teasing, dissecting, replaying. Art for me is a game, a party, a labyrinth in which to get lost to find different.
I do not want to make lists of names of people who might have inspired or influenced me, if you think they are.
3 – Describe what is your environment where you live and where you work
TR – At this time I live in Pavia, a pretty rhetorical city in Lombardy. Few cultural initiatives, several self-referential and almost none organized by under 100! There was no independent artistic scene and general immobility. To be a university town, living there was a big disappointment. High human potential that can not meet to create. Sin.
4 – Indicate which of 2 of the artists you attend regularly and what you think are the most you can find today in your creative environment
TR – Now as I now follow the creative blend between Arca and James Kanda! I find them absolutely brilliant. The central point in art is to rebuild / invent a world that has imaginary and proper, coherent and original codes and they do it magnificently. Then Michele Guidarini and Stefano Cerioli two Italian artists with whom I am collaborating on an arty punk traveling project “KILL YOUR IDOLS” and I have to keep them under the eye ahaha !!
5 – Now that we are at the end. Try to explain what is the “Big Lebowski” for you and why do you think it has so much influence the world of graphics and illustration
TR – Surely the super-character characters, the story with its absurd situations and bizarre walks, the soundtrack and the attention to detail make “The Big Lebowski” a cult movie of a certain 90s culture. In the film there are a lot of ideas, hyperlinks, styles, shattered clichés … in short, creative ideas and reflection for everyone.
Le interviste con gli artisti che hanno collaborato alla creazione del libro “The Big Lebowski Art Collection” continua. Oggi presentiamo Thomas Raimondi.
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1 – Descrivi come è andata la prima volta che hai visto il film “Il grande Lebowski”..
TR – …Ah perché andava guardato?!
2 – Per dare ai lettori un’idea della tua arte, prova a descrivere quelli che sono alcuni dei tuoi riferimenti culturali, almeno 3 fonti di ispirazione che sono per te importanti e il perché
TR – Attingo da tutto. Sono appassionato e curioso, non voglio avere pregiudizi. Mi interessano molto le sottoculture, ciò che è ai margini e arriva dal basso, ma nello stesso tempo subisco il fascino effimero e patinato della cultura ultra pop. Nei miei lavori cerco di ricreare questi cortocircuiti. Fare domande, dare vita a paradossi spostando i contenuti da un campo semantico all’altro, divertirmi, prendere in giro, dissacrare, riplasmare. L’arte per me è un gioco, una festa, un labirinto nel quale perdersi per ritrovarsi differenti.
Non voglio fare liste di nomi di persone che potrebbero avermi ispirato o influenzato, cercatevele voi se pensate che ci siano.
3 – Descrivi quello che è il tuo ambiente dove vivi e dove lavori.
TR – In questo momento vivo a Pavia, una graziosa quanto retorica cittadina lombarda. Poche iniziative culturali, diverse autoreferenziali e quasi nessuna organizzata da under 100! Non pervenuta scena artistica indipendente e immobilismo generale diffuso. Per essere una città universitaria, viverci è stata una grande delusione. Potenziale umano elevato che non riesce a incontrarsi per creare. Peccato.
4 – Indica quali sono 2 degli artisti che segui regolarmente e che pensi siano il massimo che si può trovare oggi nell’ambiente creativo
TR – Ora come ora seguo molto il connubio creativo tra Arca e James Kanda! Li trovo assolutamente geniali. Il punto centrale nell’arte è ricostruire/ inventare un mondo che ha immaginario e codici propri, coerenti e originali e loro ci riescono magnificamente. Poi Michele Guidarini e Stefano Cerioli due artisti italiani con i quali sto collaborando ad un progetto arty punk itinerante “KILL YOUR IDOLS” e devo tenerli sott’occhio.. ahaha!!
5 – Adesso che siamo alla fine, prova a spiegare cosa rappresenta per te “Il grande Lebowski” e perché pensi che abbia così tanto influenzato il mondo della grafica e dell’illustrazione
TR – Sicuramente i personaggi super caratterizzati, la storia con le sue situazioni assurde e i suoi intrecci bizzarri, la colonna sonora e la cura dei particolari rendono “Il Grande Lebowski” un film cult di una certa cultura dei ’90. Nel film ci sono un sacco di idee, collegamenti ipertestuali, stili, cliché in frantumi…insomma spunti creativi e di riflessione per tutti.