Gunther Kleinert è un interior designer che vive e lavora ad Amburgo, in Germania. Nel suo curriculum si nota che quando aveva 20 anni ha vissuto per un periodo di tempo nel Devon, in Inghilterra. Questo per imparare l’arte del restauro e costruzione di mobili e arredi. Poi è tornato ad Amburgo per conseguire la laurea in Disegno Industriale presso l’Università di Belle Arti nel 2008.
Oggi può vantare più di 10 anni di intensa esperienza interdisciplinare nella progettazione di prodotti e spazi interni. Oltre a progettare mobili, interni ed esposizioni per aziende del come Rolf Benz, FC Bayern Monaco e molti altri.
Vi parlo di Gunther perché ha realizzato un progetto che a me ha davvero colpito innanzi tutto perché fonde insieme mondi apparentemente distanti e lo fa in modo del tutto nuovo ed originale.
I due poli su cui si basa questo lavoro sono da una parte il cosiddetto generative design, un processo di progettazione basato sull’Intelligenza Artificiale che consente ai sistemi di generare proposte, suggerimenti se non addirittura componenti e parti di progetto a chi sviluppa prodotti e soluzioni.
Dall’altra la passione per la musica di Gunther, appassionato chitarrista.
Il suo obiettivo è quello di usare il suono e la musica per tentare di visualizzare in diretta ciò che può essere ascoltato ma finora non visto dall’occhio. Da qui ha creato alcuni modelli matematici su cui proprio non ho intenzione di addentrarmi che riportano in forma grafica il suono della musica.
Inizialmente ne ha stampati alcuni su una stampante laser, ma non era totalmente soddisfatto dei risultati finché non si è imbattuto in un vecchio plotter a penna della metà degli anni ’80, quelli che all’epoca erano furono una vera rivoluzione soprattutto per gli architetti che potevano elaborare i loro piani con la macchina, piuttosto che a mano. Con questo Gunther è riuscito a stampare linee con inchiostro e pennarelli molto più definite e questo ha fatto si che il progetto vedesse la luce.
A guardare la grafica generata da modelli musicali viene subito alla mente il lavoro di Manfred Mohr e tutto il filone minimale della grafica e dell’architettura.
La serie delle visualizzazioni musicali ha un processo abbastanza complesso. In primo luogo, viene creato il file audio tramite un codice che legge ed estrae determinati parametri come le curve di ampiezza di frequenza, il beat, la dinamica generale ecc. All’interno del codice si impostano i parametri per la visualizzazione grafica per poi convertire l’output in modo che sia stampabile con il plotter con la relativa impostazione dei colori ecc.
Credo però che adesso sia giunto il momento di dare un’occhiata a questi lavori…