Un gruppo di 29 etichette indipendenti decidono di non partecipare all’edizione di quest’anno di Lucca Comics & Games.

Organizzare un festival internazionale richiede progettualità e mesi di lavoro, farlo in un momento in cui il  mondo sta affrontando una pandemia è certamente un’impresa complessa e ambiziosa. L’eventualità che  grandi sforzi organizzativi possano portare a un nulla di fatto, com’è già successo nel 2020, è una spada di  Damocle che pende sulla testa di chiunque tenti di progettare cultura in questi anni.

Consapevoli di tutto questo ma, allo stesso tempo, profondamente delusi dalla proposta ricevuta da Lucca  Crea dopo un’interminabile attesa, i collettivi di autoproduzione si sono organizzati e hanno deciso di  non aderire alla proposta di quest’anno. Siamo convinti che a questo punto sia necessario capire se la Self  Area rientri ancora nel progetto culturale di Lucca Comics and Games.

In attesa di aprire un dialogo costruttivo per gli anni a venire, hanno deciso di non partecipare alla Self Area  le etichette: Amianto Comics, Attaccapanni Press, BandaBendata, BlackBoard Autoproduzioni, Cabin Boy  Studio, Collettivo Canederli, Collettivo Interiors, Collettivo Nowhere, Cthulhu Chronicles, Cyrano Comics,  Diamond Dogs, Donuts Comics, Ehm Autoproduzioni, Formula Magica, Gli Ultracani, Incubo alla Balena,  Inuit Editions, La Tana Autoproduzioni, Lök Zine, Macondo, MalEdizioni, Mammaiuto, PollinArt-Kepler,  Potpourri Comics, Purpurea Noxa, Slowcomix, Storie Brute, Tenaga Comics, Wanderer Autoproduzioni.  Si uniscono alle nostre intenzioni anche i fumettisti: Federica D’Angella, Flavia Biondi, Giulia Adragna, Ivan  Lodi, Jessica Marino, Lorenza De Luca, Marta Zaccarini.

Il percorso che ci ha portato a questa sofferta decisione è stato lungo e faticoso. Il 23 luglio, quando le  iscrizioni a Lucca 2021 sono state aperte agli editori, la Self Area non compariva fra le possibili opzioni per  un espositore. Alle realtà che hanno chiesto informazioni a riguardo è stato comunicato che sarebbero stati  aggiornati a inizio settembre, cioè quando l’iscrizione per l’area editori si sarebbe chiusa.  A inizio settembre nessuna novità, bisogna aspettare ancora.

All’annuncio della conferenza stampa del 21 settembre ancora non si conoscevano costi, dimensione e  posizione della Self Area. Poche ore prima della conferenza ci è stato comunicato via mail “quest’anno  come saprai stiamo lavorando per un Festival rivisto nelle forma ma non nella sostanza, che possa  permettere di rappresentare le varie anime dei nostri settori di riferimento come il fumetto indipendente.  Abbiamo finalizzato nei giorni scorsi il quadro complessivo degli spazi, di cui daremo notizia nella  conferenza stampa di oggi. Finalizzati questi aspetti, torneremo da voi nelle prossime ore con una proposta  precisa e coerente con il resto dell’offerta festivaliera, sperando che trovi il vostro interesse.”

Durante la conferenza stampa la Self Area è stata citata soltanto in seguito a una domanda diretta del  giornalista Ettore Gabrielli di Lo Spazio Bianco durante il question time; se non fosse stato per questo  intervento non sarebbe stata nemmeno nominata. Non essere citati nella conferenza stampa di un festival  grande e complesso come Lucca Comics and Games significa essere marginali rispetto alla  programmazione e di conseguenza invisibili ai giornalisti e ai visitatori.  

Dopo un’ulteriore lunga attesa, nonostante quanto dichiarato nella mail del 21 settembre, a meno di un  mese dall’inizio del festival (in data 1 ottobre) ci è stato comunicato che la Self Area avrebbe potuto  trovare posto in “un padiglione retrostante il Palazzetto dello Sport, uno dei punti principali della fiera di  quest’anno e casa originale del fumetto a Lucca Comics”.

Fuori quindi dalle mura cittadine, lontana dal cuore pulsante del festival, dalla stazione dei treni, ma  soprattutto lontana dall’editoria del fumetto, ovvero ciò che siamo anche noi a livello fattuale. La diversa  collocazione delle aree Self ed editori non solo spezza il pubblico dei lettori di fumetti, ma rende complicati  gli spostamenti per i molti autori della Self che collaborano anche con editori all’interno delle mura.

In un’ottica di collaborazione costruttiva, nel corso di questi mesi sono state fatte da alcuni di noi diverse  proposte: una mostra collettiva di quattro realtà storiche dell’autoproduzione, la costituzione di un’area  collettiva all’interno dei padiglioni tradizionali, l’organizzazione totalmente a carico nostro di un campfire  delle autoproduzioni, con una scaletta di presentazioni ed eventi sia in presenza che online. Nessuna di  queste proposte ha ricevuto riscontro da parte degli organizzatori. Piuttosto, abbiamo riscontrato un  atteggiamento evasivo, dovuto anche alla mancanza di un vero referente che si confronti con Self Area in  tempi accettabili o che rendano possibile organizzarsi.

A ciò si aggiunga che il prezzo è rimasto invariato rispetto al 2019, nonostante siano stati messi in vendita  un quinto dei biglietti normalmente emessi nelle ultime edizioni. Avremo quindi gli stessi costi a fronte di  un quinto dei visitatori e un posto defilato.

L’assenza di comunicazione in conferenza stampa, la posizione fortemente periferica della Self Area, la poca  attenzione rivolta nella comunicazione ai collettivi e i tempi strettissimi per organizzarsi (trovare alloggio,  preparare i materiali per gli stand, organizzare gli spostamenti) ci hanno portato quindi a chiederci se la Self  Area fosse ancora d’interesse per Lucca Comics & Games. Per tutti questi motivi pensiamo che una delle  scelte migliori quest’anno sia non partecipare a Lucca Comics. 

Per le piccole realtà indipendenti Lucca è un momento centrale nel corso dell’anno: si incontrano lettori  affezionati e se ne conoscono di nuovi, economicamente rappresenta un’entrata che permette di  sviluppare nuove idee e nuovi progetti. Rinunciare a Lucca significa una possibilità in meno per incontrarci  e confrontarci, ma anche una mancata entrata economica. Non è quindi una decisione presa a cuor  leggero.  

Pensiamo che la Self Area dovrebbe rappresentare uno spazio di sperimentazione ed esplorazione del  fumetto, inoltre è il luogo dove molti autori che adesso pubblicano per editori di rilievo sono cresciuti e  hanno incontrato i loro primi lettori. L’autoproduzione non può e non deve essere una medaglia di latta  da appuntarsi sulla giacca, non può e non deve essere decorativa, l’autoproduzione richiede dignità e  attenzione. Da anni chiediamo una Self Area capace di accogliere la creatività e la competenza delle  realtà che la popolano, con mostre dedicate, segnalata adeguatamente nella comunicazione e con una  casa stabile e dignitosa. Una Self che possa essere luogo di scambio e crescita per tutti.

Ci auguriamo si possa immaginare per il futuro un percorso condiviso con l’organizzazione di Lucca  Comics & Games, come auspicato lo scorso anno durante il Talk “Chi fa da sé – Lucca Changes 2020”, per  progettare una Self Area che sia vera espressione del fumetto indipendente italiano emergente.  Un primo passo è stato fatto proprio lo scorso anno, grazie allo nascita del negozio online della Self Area.  È stato un passo importante ma non può essere l’unico. Continueremo a proporre nuove idee alla ricerca  di un dialogo proficuo, con l’intento di rendere questa nostra assenza un tempo di riflessione utile per far  germogliare la Self del futuro.