“Sottocultura” si è affermato a livello mondiale come un punto di riferimento per lo studio delle culture musicali giovanili. Hebdige non si limita a ripercorrere le vicende delle sottoculture inglesi, hipster, teddy boy, mod, skinhead passando per il glam e il Northern Soul, ma, sulla scorta delle suggestioni fornitegli dal punk, ne fornisce una lettura unitaria sulla base della chiave interpretativa della “rivolta attraverso lo stile”. “Sottocultura” è un contributo al rinnovamento degli approcci alla popular culture promosso dai British cultural studies attraverso un ripensamento originale dell’eredità gramsciana.
In questo viaggio nell’immaginario contemporaneo Dick Hebdige esplora l’invenzione e il consumo di miti e oggetti alla moda dal secondo dopoguerra ai nostri anni: dalle dream car americane agli scooter italiani Vespa e Lambretta, dalle riviste ‘trendy’ come “The Face” alla Pop Art e ai fumetti, alle campagne Live Aid e anti-thatcheriane di Bob Geldof, ai videoclip di David Byrne.
Il paesaggio di fine secolo, i territori del postmodernismo e di tutti i nuovi “post” degli anni Novanta ci lasciano disorientati – come cantano i Talking Heads – sulla “strada verso Nessun Dove”. Qual è la mappa possibile, la possibile bussola culturale per evitare di smarrirci, per trovare la voglia di vivere anche al di fuori delle ideologie e delle idee di progresso?
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