The interviews with the artists who collaborated in the creation of the book “The Big Lebowski Art Collection” continues. Today we present Jean Bon, from USA.
If you want to read previous interviews or buy the book, just click HERE.

Jean Bon is Hélène a french illustrator based in Liège (Belgium) since 2009. Some delicatessen, some eye dark circles, some sexy.

1 – Describe how it was the first time you saw the movie “The Great Lebowski”
JB – I think I was with my big brother, and I was relatively young, it was one of the first “adult movie” I watched as a teenager, and I have not so much memories of this first time unfortunately, it was a LONG time ago!
2 – To give readers an idea of your art, try to describe what are some of your cultural references. At least 3 sources of inspiration that are important to youand why
JB – I’m inspired by movies (good and bad ones) and pop culture. I love wes anderson movies, and guy ritchie’s ones. I love Takeshi Kitano for his approach to relationships, Bong Joon-ho for his twisted mind, Edgar wright for his sense of humor, Nicolas Winding Refn for his work of lights and colors. I love also the author Camille Jourdy (who wrote  the comic book “Rosalie Blum”) and Charles Burns.  But actually I take my inspiration in people with “life damages” who cross my road. All this with a big dose of self-mockery and second degree.
3 – Describe what is your environment where you live and where you work
JB – I am from France but I live and work in Liège (in Belgium). I went here to study illustration and I never left it. It’s a fascinating city to cross damaged people. I am pretty stay-at-home, I work in my livingroom on a small messedup desk. I like to fall asleep in St Leonard’s Park when it’s sunny (two months in a year, thank you Belgium…) you can be sure that a drunk hobo will yell on another one beside a peaceful family lying in the grass for teatime, it makes always funny and anecdotic moments.
I like also drawing at the movie theater’s brewery with my friends, it’s pretty quiet among the crowd. 
4 – Indicate which 2 of the artists you attend regulary and what you think are the most you can find todayin your creative environment
 
JB – I haven’t one favorite artist, and I don’t want to. There is so many pictures around us, it would be sad to stop your tastes at one or two. With internet, (instagram and tumblr are part of my daily routine) we are bombarded with so much pictures everyday, my favorite artist changes nearly everyday! But without contest, I love Marnu Larcenet’s work (“Blast” serie of comic books), he can be very funny as well as vey dark from one book to another. And “Trois ombres” of Cyril Pedrosa is probably the comic book that most marked me at a time of transitions in my life.
5 – Now that we are at the end, try to explain  what is “the great lebowski” for you and why do you think it has so much influenced the world of graphics and inllustration
JB – I love loosers, fucked up, lost people so this main protagonist is perfect. His acolytes and the bad guys are awsome too. 
The ferret and the ashes moments are grand movie scenes. I loved every tiny detail that makes it all go wrong. I adore thoose close-ups on daily objects which makes them take on disproportionate importance; it’s something I’m very influenced by in my comics. That’s probably why I love to retrace a movie like a comic strip, draw every tiny moment which marked me and resume movie like that.
Le interviste con gli artisti che hanno collaborato alla creazione del libro “The Big Lebowski Art Collection” continua. Oggi presentiamo Jean Bon.
Se volete leggere le precedenti interviste o acquistare il nostro piccolo grande libro, basta cliccare QUI!
Buona lettura!
Jean-Bon è Hélène, un’illustratrice francese con sede a Liegi, Belgio dal 2009.

1 – Descrivi come è andata la prima volta che hai visto il film “Il grande Lebowski”..

JB – Penso che fossi con il mio fratello maggiore ed ero relativamente giovane, è stato uno dei primi film “adulti” che ho visto come adolescente e non ho tanti ricordi di questa prima volta purtroppo, è stato un tempo fa !

2 – Per dare ai lettori un’idea della tua arte, prova a descrivere quelli che sono alcuni dei tuoi riferimenti culturali, almeno 3 fonti di ispirazione che sono per te importanti e il perché

JB – Di solito mi ispiro ai film (buoni e cattivi) e dalla cultura pop. Amo i film di Wes Anderson e quelli di Guy Ritchie. Amo Takeshi Kitano per il suo approccio alle relazioni, Bong Joon-ho per la sua mente tormentata, Edgar per il suo senso dell’umorismo, Nicolas Winding Refn per il suo lavoro di luci e colori. Amo anche l’autore Camille Jourdy (che ha scritto il fumetto “Rosalie Blum”) e Charles Burns. Ma in realtà mi interessano le persone con “problemi di vita” che incontro durante la mia strada, tutto questo con una grande dose di auto-ironia.

3 – Descrivi quello che è il tuo ambiente dove vivi e dove lavori.

JB – Sono originaria della Francia ma vivo e lavoro a Liegi (Belgio). Sono venuta qui per studiare illustrazione e da li non l’ho mai lasciata. È una città affascinante in cui si vedono molte persone tormentate. Mi piace starmene a casa, lavorare nella mia stanza su di una piccola scrivania. Mi piace addormentarmi nel Parco di St Leonard quando il sole mi batte in faccia (due mesi all’anno… ) a guardare un uomo ubriaco seduto accanto ad una pacifica famiglia sdraiata sull’erba per teatime, fa sempre momenti divertenti e aneddoti.
Mi piace anche disegnare alla birreria del cinema con i miei amici, è abbastanza tranquillo tra la folla.

4 – Indica quali sono 2 degli artisti che segui regolarmente e che pensi siano il massimo che si può trovare oggi nell’ambiente creativo

JB – Non ho un artista preferito, e non voglio averlo. Ci sono tante immagini intorno a noi, sarebbe triste fermare i propri gusti ad uno o due. Con internet, (instagram e tumblr fanno parte della mia routine quotidiana) siamo quotidianamente bombardati da tante immagini ed i miei gusti cambiano quasi ogni giorno! Se devo proprio, amo il lavoro di Marnu Larcenet (con la serie di fumetti “Blast“) perché può essere allo stesso tempo molto divertente e molto cupa passando d un volume all’altro. “Trois ombres” di Cyril Pedrosa è invece il fumetto che più mi ha segnato in un momento di transizione della mia vita.

5 – Adesso che siamo alla fine, prova a spiegare cosa rappresenta per te “Il grande Lebowski” e perché pensi che abbia così tanto influenzato il mondo della grafica e dell’illustrazione

JB – Amo i loosers e quindi le persone come il protagonista principale del film sono perfette per me. Anche i suoi amici e gli altri personaggi sono troppo forti.
I ferretti per fumarsi le canne e il barattolo con le ceneri di Donny sono grandi scene cinematografiche. Amo ogni minuscolo dettaglio che durante il film, rende tutto sbagliato. Adoro questi primi piani sugli oggetti che solitamente sono considerati inutili e che invece qui diventano importanti in modo grottesco e sproporzionato. E’ qualcosa che ha molto influenzato i miei fumetti. Questo è probabilmente il motivo per cui amo ritrovare i film nei fumetti, disegnare ogni momento, ogni minuscolo dettaglio che mi ha segnato e fare così mio quel film che mi ha colpito.