Piet Vlag era un eccentrico immigrato socialista proveniente dai Paesi Bassi che nel 1911 decide di fondare una rivista avendo delle chiare idee in testa. Il sogno di Vlag è infatti quello di creare un magazine gestito come una cooperativa. Questo suo sogno non si realizzerà mai, ma i sogni lasciano semi e dai semi nascono i fiori e chissà quante altre cose fantastiche..
Questa teoria è dimostrata dall’attenzione che l’idea di Vlag ridesta in un gruppo di giovani tutti più o meno attivi nella zone del Greenwich Village di New York.
Questo progetto prende il nome di The Masses e vede coinvolti artisti e grafici come John French Sloan, Art Young, Louis Untermeyer e Inez Haynes Gillmore.
Nel 1912 Max Eastman, giovane studente della Columbia University, decide allora di seguire il gruppo e di creare una rivista il cui titolo sarebbe stato The Masses.
Nel primo numero, uscito proprio nel 1912, Eastman scrive il seguente manifesto:
Questa rivista è di proprietà e pubblicata in modo cooperativo dai suoi editori. Non ha dividendi da pagare e nessuno sta cercando di farci soldi. Una rivista rivoluzionaria e non una riforma; una rivista con senso dell’umorismo ma nessun rispetto per il rispettabile. Diretta; arrogante; impertinente; alla ricerca di verità. Una rivista contro la rigidità e il dogma ovunque si trovi;
Stampiamo ciò che è troppo crudo o vero per una stampa che deve fare soldi.
Una rivista il cui obiettivo finale è fare come piace a noi e non far piacere a nessun altro, nessuno, nemmeno i suoi lettori.
C’è uno spazio per questa rivista in America, aiutaci a trovarlo.
Storicamente la nascita di The Masses rappresenta la nascita del Greenwich Village – la zona di New York da sempre più libertaria e fieramente controcorrente – come una comunità consapevole e autonoma.
The Masses – a differenza di molte altre testate di ispirazione socialista come Appeal to Reason, è molto radicata nel tessuto culturale del quartiere e non limitata ad intellettuali e accademici arrivando addirittura a tirare ben 500.000 copie.
La rivista si è infatti ritagliata una posizione unica all’interno dell’editoria della sinistra americana. E’ la più aperta alle nuove istanze politiche del periodo come il voto alle donne e si scaglia violentemente contro i tradizionali magazine di sinistra come The New Republic, accusato, come avviene tipicamente a sinistra, di essere troppo poco radicale.
Anche se la nascita della rivista coincide con l’esplosione del modernismo The Masses pubblica per la maggior parte delle opere d’arte realistiche che in seguito sono state classificate nella Scuola degli Ashcan. Art Young, che è membro del comitato editoriale della rivista fin dal primo numero è infatti accreditato come il primo ad usare il termine ash can art nel 1916.
Questi artisti tentano di registrare la vita reale creando immagini vere per catturare la sensazione di uno schizzo rapido fatto sul posto e dare una risposta non mediata a ciò che vedono.
Questo stile di illustrazione divenne meno tipico della rivista dopo lo sciopero del 1916 che nacque in risposta al sempre maggior controllo che Max Eastman vuole mantenere su ciò che viene pubblicato.
Mentre la maggior parte del comitato editoriale sostiene Eastman, alcuni membri dello staff sono contrari a quello che viene visto come il tentativo di Eastman di trasformare The Masses in una rivista personale anziché in un magazine cooperativo.
Lo sciopero, che avviene in piena escalation della prima guerra mondiale, porta all’uscita di John French Sloan, Maurice Becker, Alice Beach Winter e Charles Winter nel 1916.
Durante gli ultimi anni di vita, la rivista si è avvicinata al modernismo. Invece di presentare disegni realistici creati a pastello come tradizione, su The Masses compaiono ragazze spesso vestite con abiti moderni che incarnano appunto il nuovo stile modernista.
Oltre alle opere realistiche e moderniste, la rivista era anche nota per le sue numerose vignette politiche. Art Young è forse il più famoso per questi insieme a Robert Minor.
Le vignette, specialmente quelle di Young and Minor, erano a volte piuttosto controverse e, dopo che gli Stati Uniti entrarono nella prima guerra mondiale, si schierarono ancora più violentemente contro la guerra.
Grandissima importanza ebbero inoltre i disegni e le copertine disegnate da John Sloan sulla classe operaia, sugli immigrati e sui diritti dei lavoratori.
Il lavoro di Alice Beach Winter enfatizzano invece il lato femminista con lavori sulla maternità e sulla condizione dei bambini lavoratori.
Molte delle illustrazioni di The Masses hanno fatto da sprone feroce al dibattito politico americano sempre con un’attenzione maniacale da parte di Max Eastman al valore estetico e artistico della grafica… ma questo, come si dice in questi casi, lo scoprirete nella prossima puntata..