Evgeny Lesiev-Les è la persona che sta dietro al progetto denominato Malenkiy piket di cui parleremo meglio durante l’intervista.
Artista di base a San Pietroburgo, Evgeny ha inventato una modalità di protesta contro la guerra in Ucraina, ma in generale si può dire che vale per ogni forma di sopruso bellico in atto sul Pianeta, che sta coinvolgendo attraverso Instagram, non solo la popolazione russa ma tutti coloro i quali, con un gesto simbolico, intendono dimostrare la contrarietà alla guerra.
Di seguito la nostra chiacchierata…

 


 

San Pietroburgo, Russia. 12 aprile 2022

 

Ciao Evgeny,
Innanzi ti ringrazio davvero molto per aver accettato di partecipare alla mia intervista.
La prima domanda che desidero porti è anche – immagino – quella più scontata. Vorrei che tu descrivessi ai lettori delle Edizioni del Frisco come e quando è nato il progetto Malenkiy piket che in italiano più o meno può essere tradotto come I piccoli picchetti.

Ciao Francesco,
io sono un giovane artista e sono interessato ai temi delle pratiche collettive, dell’estetica dell’interazione, tutto in funzione di quella che potremmo definire critica istituzionale.
Nel febbraio 2022 stavo indagando su come si ramifica la corruzione all’interno delle grandi istituzioni. Durante questa indagine mi sono ammalato di Covid e, proprio a causa di questa sosta forzata, mi sono ritrovato sopraffatto da un sentimento fatto di rabbia e di senso di ingiustizia. Per alleviare in qualche modo questo forte stress, ho iniziato a scolpire piccoli esseri che protestano, soprattutto usando la plastilina; occupare le mani è stato per me come una specie di forma di decompressione simile alla meditazione. Ho scoperto solo in seguito che non ero il solo e che, per lo stesso motivo, anche alcuni monaci buddisti sono soliti mettersi a scolpire dei piccoli Buddha, così, proprio per calmare i loro sensi e la loro agitazione.

Quando è iniziata la guerra, ho deciso che era giunto il momento di far scendere in campo i miei omini che nel frattempo si erano moltiplicati. Rappresentano per me una sorta di legame intimo con la mia comunità in un momento in cui tutti vediamo con estremo dolore ciò che sta succedendo, un momento cioè in cui nemmeno scolpire omini bastava per calmarmi. Li ho portati in città per sentirmi vivo in ​​una situazione che possiamo definire estrema.
Quando sono tornato a casa, mi sono fermato a pensare: «e se quello che avevo fatto fosse già una sorta di gesto artistico? In questo caso devo assolutamente svilupparlo ancora, migliorarlo, e come artista contemporaneo che lavora sui suoi temi credo sia stato giusto rendere l’intero progetto più accessibile anche agli altri, coinvolgente per il resto della popolazione insomma.» Così, dopo qualche tempo, sono riuscito a trovare il modo per affinarlo seguendo più o meno regolarmente un processo che comprende alcune fasi:

  1. La forma degli omini deve essere semplice da realizzare, tutti devono poter contribuire. Chiunque infatti può realizzare un omino con i suoi mezzi, con la carta di plastilina o con qualsiasi altro materiale che ritiene più opportuno. Non ci deve essere bisogno di investimenti economici particolari, anzi!
  2. Le istruzioni per contribuire al progetto devono essere estremamente semplici. L’intero processo partecipativo delle persone deve rientrare in uno-due-tre fasi al massimo e al resto ci penso io: io pubblico i lavori con le rispettive firme e sempre io rendo visibile e ascoltato il tuo ometto!
  3. Il progetto deve essere open source in modo che possa sempre essere ulteriormente migliorato da chiunque lo desideri, pertanto le istruzioni sono solo consultive visto che accetto qualsiasi tipo di omino e soprattutto qualsiasi tipo di causa per cui protestare.
  4. Il progetto deve essere online perché oggi al mondo online possono accedere tutti, ricchi e poveri. Inoltre, se un ometto rimane escluso e quindi resta offline, si perde nel rumore e nel caos delle città in cui viene messo in libertà mentre online può divenire importante e la stessa persona che lo ha realizzato è sempre in grado di imbattersi letteralmente in lui.
  5. Affinché qualcuno voglia partecipare, deve esserci una piattaforma che garantisca un certo grado di copertura mediatica ed è qui che è arrivato in soccorso Instagram dove io avevo già un account con un centinaio di followers soprattutto artisti di strada. Ho anche scritto a un amico su Paperpaper.ru – uno dei principali media indipendenti di San Pietroburgo – proprio per tentare di dare il giusto risalto alla mia pratica collettiva.
  6. È importante infine, mantenere un atteggiamento attento e il più possibile aperto nei confronti di ogni partecipante. Ogni azione è uno sforzo e proprio per questo motivo deve essere reso il più visibile possibile.
    Dopo aver elaborato tutto ciò, ho scritto a un amico che lavora nei media locali ed è partita la viralità visto che hanno iniziato a mandarmi piccoli uomini letteralmente lo stesso giorno in cui è stato pubblicato l’articolo sul sito Carta.

 

Milano, Italia. 11 aprile 2022

 

La seconda domanda è relativa al fatto che Instagram è stato bloccato in Russia, almeno questo ci è stato detto in Europa. Come può andare avanti il tuo progetto senza la piattaforma che lo ha lanciato fino ad oggi?

Andare su Instagram, nonostante la censura attuale, è relativamente facile: esiste lo strumento VPN per questo. Ho saputo che anche persone che lavorano nell’apparato statale russo non esitano a parlarne e a utilizzarlo, alcuni addirittura dicono di utilizzare quotidianamente una VPN. Il fatto curioso è che proprio a causa del blocco imposto dal governo a quasi tutti i canali Social fra cui Instagram, proprio quest’ultimo sia oggi diventato uno spazio underground, un movimento sotterraneo che contrariamente a quando previsto dal regime, non fa altro che alimentare la fama del mio progetto.

 

Il processo di viralità di Malenkiy piket assomiglia molto a ciò che avviene regolarmente proprio nelle piattaforme di Social Networking con i meme. Pensavi fin dall’inizio di sfruttare questa caratteristica espansiva tipica delle immagini digitali per rendere più esteso il tuo progetto o questo processo è avvenuto in maniera spontanea?

Esattamente, come ho scritto sopra, io esploro le forme ed i linguaggi tipici delle pratiche dell’arte partecipativa. Sono da sempre interessato all’analisi critica che ne fa la studiosa di storia dell’arte Claire Bishop e adoro l’approccio tipico del movimento dell’arte concettuale in particolar modo il gruppo artistico Collective Actions ed i lavori di Andrey Monastyrsky, poeta, artista e teorico dell’arte, uno dei leader più importanti del movimento Concettualista di Mosca insieme a Ilya Kabakov. Come vedi, prima di fare qualcosa, cerco il più possibile di pensare a tutti gli aspetti nel miglior modo possibile.
Confesso sinceramente che non mi aspettavo un tale effetto e una tale attenzione internazionale intorno al mio progetto, questo però dimostra quanto siano represse le forme di protesta in Russia e che le persone tentino in ogni modo possibile di rimanere umane e dire di no a ciò che vedono nella nostra società.

 

San Pietroburgo, Russia. 23 marzo 2022

 

Le immagini di Malenkiy piket assomigliano, come dicevamo prima, ai meme che troviamo oramai ovunque nei Social Network e che, per alcuni studiosi di comunicazione politica, hanno addirittura permesso a Donald Trump di vincere le elezioni americane del 2016 quando la destra statunitense è riuscita a diffondere i suoi programmi politici proprio attraverso i meme. Pensi sia possibile davvero utilizzare Internet per cambiare il corso degli eventi?

Proprio ieri stavo leggendo un articolo di Franco Bifo Berardi sul concetto di attivismo mediatico. Sì, esiste una serie di strategie che possono migliorare la nostra vita iniziando dal mondo online… Questa è una lunga storia, ma vedo due approcci differenti: uno principalmente sovversivo e un altro invece più marcatamente terapeutico. Un piccolo picchetto rimanda credo all’approccio terapeutico, ad una forma cioè di attribuzione di senso che una persona pone in essere nei confronti di uno strumento che le permetta di sentirsi meglio, di ottenere energia. Di non essere solo e soprattutto di non avvertirsi dalla parte di una società sempre più arrabbiata.

 

In Russia oggi, almeno per quanto vediamo noi europei, l’informazione è oramai solamente il megafono del regime di Putin e anche Internet risulta essere fortemente limitato. Puoi descrivere quella che è davvero la situazione del Web oggi in Russia?

Tutto è chiuso in Russia: ogni giorno la legge diventa più dura per tutti i media: Social Network o blog. Gli oppositori vengono catturati e costretti a dire davanti alla telecamera che sostengono le autorità. Armate di commentatori pagati si avvicendano sui blog incitando continuamente all’odio. Le persone vengono incarcerate anche solo per aver dimostrato apprezzamento verso i contenuti dell’opposizione. La censura diventa ogni giorno più forte. Su Internet vediamo tutto attraverso la lente imposta dalla propaganda e moltissimi sono gli utenti pagati per diffonderla. In questo senso, viviamo in un mondo in cui a dominare è quella che oramai viene definita in tutto il mondo come Post-verità. Nessuno è più sicuro, nessuno crede a niente e a nessuno.
Per rispondere alla tua intervista però, mi sono messo a studiare ed ho individuato alcune delle tipiche azioni che le autorità mettono in atto contro chi si ribella:

  • Contrassegnare i media con lo status di agenti stranieri;
  • Introdurre una legge estremamente rigida sulle Fake News e, con questo pretesto, chiudere tutti i media non allineati;
  • Introdurre nel dibattito pubblico un esercito di commentatori che vanno ad operare nei media rimasti attivi. L’obiettivo è chiaro, incitare all’odio e supportare le tesi filogovernative;
  • Sottoporre a punizioni esemplari tutti gli utenti ordinari che tentano di difendere la libertà di espressione nei blog e negli altri media;
  • Acquisire come Stato centrale direttamente i blog in modo da poterne controllare al meglio i contenuti e i loro potenziali sviluppi;

Favorire enormi investimenti pubblici nei blog personali che favoriscono e diffondono le idee del regime;
Ad oggi, uno dei pochi spazi indipendenti rimasti è quello di Telegram dove è ancora possibile trovare e seguire molti blog di informazione sull’opposizione, se vuoi posso inviarti l’elenco. Ultimamente però sta circolando la notizia che lo stessa piattaforma di Telegram sta collaborando con il nostro governo e questo, se vero, sarebbe un grosso problema per chi intende resistere alla propaganda.

 

Stazione ferroviaria finlandese. 27 marzo 2022

 

Il progetto Malenkiy piket basa la sua forza sul fatto che tutti i vari soggetti che dimostrano il dissenso alla guerra in Ucraina non sono esseri umani e quindi non possono essere arrestati anche se esprimono un chiaro dissenso. Quale è, dal tuo punto di vista, la situazione del dissenso in Russia nei confronti del regime al potere e cosa pensi accadrà nei prossimi mesi?

La polizia ha già arrestato due partecipanti a un piccolo picchetto.
Previsioni per i prossimi mesi: una guerra a lungo, un aumento delle cause e di iperviolenza sia in Ucraina che in Russia, sanzioni aumentate, maggiore divisione e atomizzazione della società all’interno della Russia – ci saranno solo nemici in giro, repressioni contro i genitori morti dei soldati, enormi iniezioni di budget e forze per mantenere la censura e la propaganda nei media . In generale, l’oscurità si addenserà.

 

I protagonisti di Malenkiy piket sono piccoli esseri che sembrano nascondersi negli spazi più impensabili per urlare la propria contrarietà alla guerra. Ci sono dei personaggi che ti hanno particolarmente colpito e perché?

No. Non c’è un personaggio o un’immagine specifici dietro i piccoli picchetti che mi ha colpito, questo proprio perché stiamo parlando di piccoli personaggi ordinari da cui nessuno pretende niente di speciale. Ma d’altra parte, una persona comune ha la capacità di vivere la propria routine e la routine delle piccole cose può spostare le montagne. Non credo negli eroi o nelle azioni grandi e rumorose. Credo che abbiamo molta strada da fare all’inizio – per preservare e proteggere il cuore dalle erbacce del male sparse ovunque – e poi per sradicare queste erbacce con una routine quotidiana. Un atto eroico non risolverà nulla qui. Solo una piccola persona comune e la sua routine quotidiana. 

 

Il ruolo della comunicazione è sempre fondamentale nei conflitti e spesso è proprio da questa che si capiscono molti aspetti altrimenti nascosti. Oltre a Malenkiy piket conosci altre forme di resistenza “alternativa” alla classica protesta in piazza che sono organizzate in Russia, quali?

La street art decentralizzata è una delle principali forme di protesta.
Alcuni progetti puoi trovarli cercando online:

 

San Pietroburgo, Russia. 21 marzo 2022

 

Esistono molte forme di manifestazione del dissenso. Quello di Malenkiy piket credo che si basi soprattutto sulla creatività diffusa delle persone. Pensi che la creatività abbia davvero un ruolo nel migliorare le nostre condizioni di vita e come?

La creatività non è un concetto molto chiaro per me. Proviene dalla logica neoliberista e confesso che non mi piace poi molto. Mi piace invece pensare al processo con cui si sviluppano le pratiche artistiche – ad esempio – per i dadaisti il ​​collage non riguardava l’oggetto finale, ma era una pratica artistica direttamente correlata alla propaganda e alla capacità di riprendersi dal trauma della guerra, pertanto, molte persone fanno ancora collage a casa. Non è il collage in sé che è importante, ma il processo con cui esso viene realizzato.
Scolpire i Malenkiy piket è una pratica artistica di protesta che sviluppa la sensibilità umana. Rende i nostri sentimenti più visibili rispetto a quelle situazioni o quegli argomenti con cui si cerca di limitarli. Una sensibilità sviluppata ci permette di sospendere e mettere in pausa il flusso infinito di informazioni e poi possiamo avere sensibilità maggiore su questo argomento e una capacità di fare qualcosa nella pratica del reale. In particolare, se non hai altri modi per farlo, attraverso i Malenkiy piket puoi riuscire a protestare.
Il potenziale sta tutto nel riuscire a portare questa protesta dentro la nostra esistenza per mostrare come anche una persona possa diventare uno striscione o un manifesto di protesta e anche la sua vita può rivestire questo ruolo nella società. In generale io sono convinto che tutte le pratiche artistiche possono portare lontano e tentare di cambiare in meglio la nostra società.

 

Mosca, Russia. 8 aprile 2022

 

Liguria, Italia. 2 aprile 2022