Ladislav Sutnar è un personaggio interessante perché i suoi interessi non hanno avuto limiti. Nato a Plzeň, nella Repubblica Ceca nel 1897 e morto a New York nel 1976, Sutnar si è affermato internazionalmente principalmente come grafico editoriale anche se, come detto, si è occupato di innumerevoli ambiti del design fra cui il lettering, gli allestimenti, gli oggetti per la tavola in vetro o porcellana, i giocattoli e le marionette..
E’ stato docente di design presso la Scuola Statale di Grafica di Praga e art director della casa editrice Družstevní Práce. Nel 1934 inaugura la sua prima mostra personale, nel 1936 è ospite della Triennale di Milano che lo omaggia con la Medaglia d’oro per la sezione cecoslovacca. Nel 1939 Sutnar parte alla volta gli Stati Uniti dove respira si respira un’aria decisamente più aperta e libera rispetto a quella Europea del periodo. Qui entra in contatto con altri artisti e designer con cui allestisce il padiglione della Cecoslovacchia alla World’s Fair di New York.
L’inizio della II Guerra Mondiale gli impedisce di tornare in patria oramai occupata dalle truppe naziste e di ricongiungersi alla famiglia.
Negli Stati Uniti insegna al Pratt Institute di New York dal 1946 al 1949 e si avvicina con la sa immensa curiosità ad un nuovo ambito di sperimentazione comunicativa: l’informazione commerciale, allora agli albori. I suoi primi lavori in questo campo sono divenuti storici. Rideinisce l’immagine, il brand si direbbe oggi, di marchi quali Knud Lönberg-Holm e Standard Oil Knoll, Vera, Addo-x.
Sutnar dà forma alle parole e non conosce limiti. Riprogetta addirittura la grafica e l’impaginazione delle guide telefoniche e alla fine degli anni Cinquanta si cimenta anche con la riprogettazione del sistema informativo della Bell System, oggi divenuta AT & T. E’ tra i primi sperimentatori della nuova tecnica del fotomontaggio.
Una personalità del genere poteva essere limitato solamente in un libro denso, multiforme, affascinante e per erti versi destabilizzante da quanto materiale contiene e da quanto questo sia variegato. Nelle pagine pubblicate da Lars Müller Publishers si ripercorre la vita ma soprattutto le opere di questo genio che, dimostrazione sibillina, non ha conosciuto limiti di esplorazione.