Già in passato vi ho parlato di un famosissimo logo utilizzato e diffusosi in tutto il mondo creato partendo da un’idea politica e civile. Si trattava della rosa nel pugno di Cruz Novillo. (qui il pezzo) ed oggi ritorniamo sul tema scoprendo un altro simbolo che è diventato sinonimo di protesta e rivendicazione, questa volta per un mondo senza il nucleare.
“The Smiling Sun“, in Italia meglio conosciuto come il sole che ride, è il simbolo originariamente nato dal movimento anti-nucleare. Trasformato in spille, in adesivi o sventolato come bandiera, il gioioso sorriso rosso su sfondo giallo è diventato negli anni il sinonimo di lotta per un mondo alimentato da energie rinnovabili. Nonostante la sua popolarità sia ancora oggi molto diffusa, il designer del logo è rimasto per anni sconosciuto e ed è bello che il sito It’s nice that sia riuscito a rintracciare Anne Lund, la creatrice del logo che oggi fa la docente universitaria.
Nella primavera del 1975, nella città di Aarhus, la seconda più grande della Danimarca, Anne Lund era una ragazza con nessuna esperienza di progettazione grafica che decise di disegnare un simbolo che accomunasse tutti i movimenti più influenti nella lotta contro l’energia nucleare di tutto il mondo. The Smiling Sun, con il suo fortunatissimo slogan di “Nuclear Power? No grazie” è stato tradotto in circa 60 lingue negli anni successivi. Questo logo, insieme a tutte le attività che lo hanno accompagnato, hanno fortemente influenzato la decisione della Danimarca di non costruire mai una centrale nucleare sul proprio territorio ed è ancora molto attivo e visibile nelle proteste degli ultimi mesi in Germania, Giappone, Lituania e Taiwan.
Il logo Smiling Sun è stato registrato come marchio per proteggerlo da alterazioni e uso improprio da parte di interessi politici e commerciali. I gruppi anti-nucleari che lo vogliono possono richiedere i diritti d’utilizzo al Fondo OOA (Organisationen til Oplysning om Atomkraft = Organizzazione per l’Energia Nucleare) in Danimarca. Un negozio online vende prodotti Smiling Sun in 50 lingue diverse
Nell’aprile 1975 il logo “Smiling Sun” è stato progettato da Anne Lund insieme sl collega attivista Søren Lisberg, allora attivista ventunenne all’interno dell’OOA. Il logo presenta un sole sorridente circondato dalla dicitura “Potenza nucleare? No grazie” nei colori giallo, rosso e nero.
L’intenzione alla base del progetto era, secondo la stessa Anne Lund, quella di creare un logo amichevole e aperto che esprimesse un gentile e fermo “no grazie” alla domanda di energia nucleare.
La prima apparizione pubblica del logo è avvenuta durante il festival del 1 ° maggio 1975 proprio ad Århus e da quel giorno si è rivelato straordinariamente virale. I gruppi antinucleari di altri paesi hanno presto chiesto Smiling Sun per diffondere il messaggio nelle rispettive lingue.
Nel giro di pochi anni il logo fu tradotto dal danese in altre 40 lingue nazionali e regionali e divenne rapidamente il simbolo mondiale più comune nel movimento anti-nucleare. Lo è ancora oggi. Dal 2007 sono state richieste nuove versioni linguistiche di Smiling Sun e la catastrofe di Fukushima del 2011 in Giappone ha dato una nuova spinta per nuove versioni linguistiche arrivato oggi a 50 traduzioni.
Negli ultimi 40 anni, il Sole che ride divenne è divenuto un utilissimo strumento di raccolta fondi per ogni tipo di associazione contro il nucleare; venduto come badge, adesivi, spille, magliette, ecc.
Negli anni compresi tra il 1975 ed il 1985 l’OOA ha prodotto circa 36 milioni di pezzi con lo Smiling Sun.
Nel 2003 il Museo Nazionale Danese ha incluso il Sole che ride nella propria collezione con il disegno originale del logo e una collezione di badge e altri prodotti realizzati negli anni. Ad Århus, proprio dietro l’angolo dell’appartamento dove è stato disegnato da Anne Lund per la prima volta nel 1975 un murale alto 8 metri del Sole sorridente è ancora tenuto in buone condizioni.
Il logo OOA doveva essere un’alternativa anche e soprattutto estetica alle forme di protesta radicali ed estreme che il pubblico dei mass media era abituato a vedere in televisione. Come sostiene la stessa Anne, “doveva essere abbastanza bello da permettere alle donne di indossarlo sui loro vestiti per indicare un nuovo modo simpatico ma fermo e deciso di dire proprio no grazie! Nessun pugno chiuso, nessuna immagine spaventosa, nessuna violenza”.
“Non sono un designer – ero solo un attivista. Era un prodotto del modo in cui funzionava il movimento antinucleare danese: era un modo di pensare che poneva l’accento sull’azione non violenta”.
Anne Lund