Al Capp, il famoso creatore del fumetto Li’l’ Abner, aveva da tempo introdotto nelle sue storie un personaggio invisibile di nome Lena Hyena che veniva descritta come la donna più brutta del mondo ma, per una gag dello stesso Capp, non veniva mai mostrata aumentando a dismisura la curiosità dei lettori.
Per gli amanti degli aneddoti, Lena Hyena è un personaggio che ha preso vita nel film Chi ha incastrato Roger Rabbit?, come alter ego della splendida Jessica.
Dopo aver intrigato il pubblico per diversi mesi, Capp chiese proprio ai lettori di disegnare la propria interpretazione di Lena attraverso un concorso pubblico dove il vincitore avrebbe visto il suo disegno stampato proprio nel fumetto originale.
Scherzando Al Capp sostenne che la giuria sarebbe stata composta da Salvador Dalí, dall’attore di film “Frankenstein” Boris Karloff e dal cantante Frank Sinatra. Il concorso era una perfetta strategia di marketing e vide circa 500.000 lettori inviare disegni delle donne più spaventose che potevano essere immaginate. Anche alcuni artisti professionisti come Carl Barks e Jack Cole parteciparono ma nessuno riuscì a battere la mostruosa Lena Hyena disegnata da Wolverton.
La sua interpretazione di Lena è quella di una strega allampanata con occhi minacciosi, naso enorme, sopracciglia cespugliose, rughe, vesciche, un collo attorcigliato e denti simili a zanne.
Il 21 ottobre 1946 l’illustrazione apparve sui giornali con il nome e l’indirizzo di Wolverton mentre il disegno stava scioccando molti lettori..
Wolverton era un maestro nella caricatura del viso e del corpo umano e con Lena ha cominciato il suo lavoro di distorsione delle parti del corpo che lo porterà in seguito a disegnare veri e propri capolavori senza tempo.
I nasi pendono dal collo, le orecchie sporgono dalle orbite oculari, i denti vanno in tutte le direzioni, la pelle è cadente e praticamente tutti hanno vesciche o lentiggini. I suoi personaggi sembrano fatti di plastilina piuttosto che di ossa, ma Wolverton sapeva disegnare tutto con un senso di divertimento, eleganza e innocenza senza pari.
I bambini e gli adolescenti dimostrano di avere un amore istintivo per il suo lavoro forse dovuto al periodo che vivono fatto di molti cambiamenti corporei e che spesso per questo si sentono brutti.. i suoi disegni sono quasi un invito a ridere della condizione della pubertà.
Wolverton utilizza una tecnica diversa dalla maggior parte dei fumettisti professionisti, mentre infatti gli altri usavano i pennelli, Wolverton preferiva sempre la penna e l’inchiostro.
Naturalmente molti liquidarono il suo lavoro come brutto. Alcuni, come William M. Gaines e Jules Feiffer, lo odiarono apertamente, ma l’arte di Wolverton è molto più ricercata di quanto possa sembrare a prima vista, ancora di più se pensiamo che al tempo non c’era nessun altro artista che disegnasse come lui. Dato che Li’l ‘Abner era un fumetto molto popolare, Wolverton ricevette immediatamente un sacco di offerte commerciali e per lui fu un piccolo passo passare da volti mostruosi a mostri reali o alieni extraterrestri.
Nei primi anni ’50 disegnò perciò storie horror e di fantascienza per la Pre-Marvel Atlas di Stan Lee.
Nel 1952 Harvey Kurtzman fondò l’autorevole rivista satirica MAD Magazine e Wolverton non poteva non rientraci in qualche modo. Anche se la sua permanenza è stata breve Wolverton ha comunque lasciato la sua impronta anche in quella che è una delle Bibbie dell’underground comics statunitense e mondiale.
Uno dei suoi disegni è stato utilizzato per la copertina di Mad (maggio 1954) che prendeva in giro la classica cover con la “Bella ragazza del mese” di Life Magazine. L’immagine mostrava una strega dalla faccia da cavallo che rideva a crepapelle. La parodia di MAD, anarchica e pienamente nel nascente spirito underground del tempo, sancì la definitiva immagine pubblica di MAD come punto di riferimento della controcultura. LIFE minacciò di citare in giudizio Kurtzman, ma il capo redattore William M. Gaines promise che non si sarebbe ripetuto, promessa chiaramente non mantenuta.
L’orrenda megera di Wolverton è diventata una delle cover di MAD più famose di tutti i tempi. Sia Robert Crumb che Art Spiegelman hanno più volte ricordato come quella copertina sia stato il loro primo ricordo di MAD e di cosa poteva essere il fumetto underground.
Al termine della sua carriera si è cimentato, come poi farà in seguito anche lo stesso Robert Crumb, con la storia dell’Antico Testamento.
Wolverton ha uno stile molto originale, unico e immediatamente riconoscibile che influenza ancora oggi gli artisti rimanendo il padrino indiscusso di tutti i fumettisti cosiddetti “gross-out”.
Senza lo strappo di Wolverton, senza i suoi guizzi geniali nel disegnare i lineamenti dei suoi personaggi, non sarebbe certo nata gran parte di quell’estetica fatta di creature mostruose e strambe classicamente facenti parte del mondo della Kustom Kulture che, a partire dagli anni 50, inondarono gli Styati Uniti di gadgets e disegni, t-shirt e statuine e di cui Ed Roth sarà il nome di riferimento. Pensate ad alcuni tratti caratteristici di Wolverton, gli occhi spiritati, iniettati di sangue, i denti come zanne, le enormità degli elementi come naso, collo, orecchie e sarà facile riconoscere alcuni dei calssici di “Big Daddy” Roth.
Siete riusciti ad arrivare fino a qua? Credo in pochi, ma sicuramente quelli interessati e questo basta..