Quando si parla di controcultura e soprattutto di editoria underground, il rischio che si corre è quello di ridurre il fenomeno ad ambiti territoriali ristretti e più facilmente riconoscibili come la California della psichedelia o la Swingin’ London di IT e OZ magazine.
Errore!
L’editoria underground riuscì infatti a diventare un fenomeno più o meno globale raggiungendo sia l’estremo Oriente di cui casomai parleremo un’altra volta, sia i paesi del Sudamerica che la Scandinavia.
Proprio del Nord Europa ed in particolare della Svezia parleremo oggi fra personaggi e riviste, come sempre del resto.
Una di queste personalità fuori controllo è stata senz’altro quella di Lars Hillersberg, artista, fumettista e politico svedese che molto spesso, nel corso della sua lunga carriera, ha fatto esplodere polemiche e dibattiti.
Hillersberg è la definizione vivente del concetto di agitatore culturale.
Studia alla Stockholm Art Academy nel 1961-1966 ed inizia a disegnare i suoi primi lavori sulla rivista Konstrevy.
E’ però il 1968 l’anno decisivo, quando fonda la rivista satirica PUSS magazine insieme al fotografo Carl Johan De Geer e Lena Svedberg a cui poi si aggiunsero Karin Frostenon, Ulf Rahmberg, Leif Katz e quello che veniva definito il corrispondente dagli Stati Uniti, ovvero Oyvind Fahlstrom.
PUSS è stata una vera e propria produzione seriale di provocazioni, satira e attacchi al potere, in qualsiasi forma esso si mostrasse.
Ispirato alle riviste satiriche europee come Masacré in Francia e Simplicissimus in Germania che tanto successo avevano avuto nei primi anni del Novecento, PUSS magazine è uscito dal 1968 al 1974per 24 numeri complessivi.
Sfogliare PUSS magazine era come assistere ad un’esplosione continua di corpi più o meno vestiti e bandiere di ogni colore e appartenenza prese come obiettivo di caricature, prese in giro e attacchi feroci di sarcasmo che contribuirono in breve tempo ad attirare le ire sia dei partiti di destra che di sinistra svedesi.
La rivista, come detto, ha cessato la pubblicazione nel 1974 e Hillersberg ha lanciato la rivista Gatskrikan. Tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000, Hillersberg attirò alcune caricature controverse in cui criticava Israele, il che provocò qualche dubbio sul fatto che lo stesso Hillersberg fosse antisemita o meno.
Progressivo e rivoluzionario sia per quanto riguarda lo scenario politico del tempo che per quanto riguarda tutti gli ambiti della sfera sessuale, PUSS magazine si è più volte scagliato con veemenza contro la politica degli Stati Uniti definita sempre una potenza coloniale e guerrafondaia ma, allo stesso tempo, ha comunque bombardato la sinistra ed il suo essere vicina al potere e mai abbastanza radicale.
Utilissimo il lavoro di Öyvind Fahlström che da New York regalava approfondimenti sulla scena underground americana attraverso le riviste del periodo.
Oltre a Hillersberg, l’altro grande artista che lavorava a PUSS magazine era Lena Svedberg.
Disegnatrice ossessiva, i suoi lavori divennero con il tempo sempre più inquietanti fino a ostacolare il suo successo nel mondo dell’arte che lei per prima cercava ostinatamente di evitare.
I suoi disegni venivano pubblicati e perciò visibili solo su Puss magazine e da qui riuscì ad influenzare la scena politica svedese underground criticando la società dei consumi che veniva resa attraverso varie personalità dipinte con corpi grassi, flaccidi e in decomposizione.
Sofferente di anoressia nervosa, morì suicida gettandosi da una finestra nel 1972, a soli 26 anni.
Su di lei è stato prodotto il documentario dal titolo I Remember Lena Svedberg, un tributo magistrale e malinconico a questa bellissima musa dagli occhi tristi.
Proprio Carl Johan De Geer, artista e fotografo svedese era l’altra figura di spicco della scena underground degli anni ’60 a Stoccolma.
Nato nel 1938, e cresciuto in una tenuta di campagna con i suoi nonni, De Geer e ha frequentato la scuola d’arte alla fine degli anni Cinquanta quando inizia a scattare fotografie con la sua Leica M4.
La fotografia di De Geer è testimonianza visiva di un’epoca di sconvolgimenti sociali e culturali in una Svezia conservatrice.
De Geer divenne famoso non solo come fotografo, ma come cineasta, autore di serigrafia, pittore e illustratore, romanziere e modellista tessile.
Dopo l’esperienza di PUSS magazine e diGatskrikan, per i successivi anni, Hillersberg ha continuato a creare fumetti politici e altre opere d’arte che hanno attirato dure critiche, con alcuni controversi dibattiti soprattutto su Israele che gli hanno anche causato l’accusa di essere antisemita.
Lars Hillersberg è morto nel 2004.