Nell’infinito mondo della storia dell’editoria indipendente, spesso succede di imbattersi, dopo anni, in piccole gemme e questo è proprio il caso di Helix, rivista quindicinale fondata e curata da Paul Dorpat a partire dal 1967 quando, dopo una serie di riunioni organizzative tenute presso la Free University of Seattle, insieme a Tom Robbins e Lorenzo Milam, venne deciso di gettarsi in questa nuova avventura editoriale.
La maggior parte delle persone associa le parole Seattle music scene a band come Soundgarden, Nirvana e Pearl Jam che negli anni ’80 e ’90 hanno reso la città e le sue periferie un focolaio di quello che passerà alla storia come grunge rock, un pò come Microsoft e Starbucks hanno fatto con l’high tech ed il caffé.
Ma alla fine degli anni ’60, Seattle non era molto diversa dal resto del mondo.
Helix entra a far parte fina da subito della foltissima schiera di underground press che diffondevano il verbo della controcultura in tutti gli States ed oltre.
Membro fondante sia della Underground Press Syndicate che del Liberation News Service, Helix ha pubblicato un totale di 125 numeri con una tiratura che ad un certo punto arriva anche a 125.000 copie, prima di chiudere i battenti l’11 giugno 1970.
Molte delle copertine di Helix sono illustrate da Walt Crowley, successivamente divenuto famoso come personalità televisiva locale e per il suo lavoro di archiviazione e catalogazione della memoria storia della città di Seattle.
Crowley è quindi una figura centrale della controcultura di Seattle fin dagli anni Sessanta quando, oltre alla parte grafica del magazine, in cui evidenzia in maniera del tutto personale ed originale il suo amore nei confronti di certa grafica psichedelica sensibile più allo stile europeo che a quello californiano die Big Five.
Walt Crowley collabora a Helix anche in qualità di scrittore di articoli e poi co-editore della rivista.
I suoi articoli riguardano un pò tutti gli aspetti del movimento underground: dalle libertà civili al pacifismo, da divagazioni filosofiche, fino alla poesia ed alla grafica.
Ogni numero era composto da circa 24/28 pagine piene di illustrazioni e grafica con innesti di strambe pubblicità riprese da vecchie riviste.
Il giornale non si limita a supportare la scena underground, ma organizzava e promuoveva anche concerti, tra cui il leggendario Sky River Rock Festival di tre giorni nella contea di Snohomish nella quale si esibiscono alcune fra le band più importanti del periodo come Country Joe and the Fish, Flying Burrito Brothers, Frumious Bandersnatch, Grapefruit e Steve Miller.
Il primo numero di Helix viene realizzato da Paul Dorpat e Walt Crowley con soli 200 dollari di capitale preso in prestito in un negozio preso in affitto su Roosevelt Way NE.
Ken Monson, giovane collaboratore di un’associazione locale, aveva da poco acquistato un ciclostile e proprio grazie al suo aiuto vengono stampate le prime 1.500 copie.
Dopo i primi 4 numeri Helix raggiunge 11.000 copie ed inizia a sperimentare le nuove opportunità della grafica sulla scia di riviste come il San Francisco Oracle come il cosiddetto rainbow effect, l’effetto arcobaleno soprattutto per le meravigliose copertine psichedeliche.
Nel settembre del 1967, Helix venne però sfrattato dall’ufficio di Roosevelt Way e la redazione fu costretta a trasferirsi nel nuovo ufficio al 3128 di E. Harvard dove rimase fino alla chiusura.
Dopo la scomparsa di Helix diversi furono i tentativi di nuovi progetti editoriali a Seattle tra cui il New Times Journal, il Puget Sound Partisan, il Sabot, il Seattle Flag, il Seattle Sound e il Sun, ma nessuno è riuscito nel riconquistare lo spirito o il successo di Helix.