Ci sono dei prodotti, nella storia dell’editoria indipendente, che si muovono ai margini di ambiti a prima vista lontanissimi fra loro: dal trash al demenziale, dal politico al più libertario mondo della controcultura vera e propria.
Uno di questi è senz’altro Bunny Ball, che al tempo in cui apparve, fecce scuotere le teste a molti dei padri di famiglia convinti che i loro ragazzi stessero definitivamente perdendo tempo con sciocchezze ultra-psichedeliche.

E’ il 1969, ok, e in tutti gli Stati Uniti gli adolescenti stanno scoprendo le nuove droghe psichedeliche, abbandonando la società per vivere nelle comuni o scappando di casa insieme a brutti ceffi casomai appartenenti a bande di motociclisti come quelle degli Hell’s Angels.
Ecco, non troverete niente di simile nella serie edita dalla Harvey Comics con protagonista la nostra eroina Bunny Ball, il cui cognome non è sicuramente un eufemismo casuale.
Ma Bunny non è la sola protagonista di questi fumetti composti a malapena da 52 pagine, c’è anche sua sorella più giovane, ancora adolescente, dal nome Honey.
Bunny Ball è però il personaggio principale di questa serie degli anni ’60, la risposta di Harvey al monopolio dei fumetti della Archie Series nel genere teen comics.

Bunny è una la tipica teenager che adora fare shopping con le sue amiche e ascoltare e cantare la nuova musica beat.
In Rock Happening, il numero della serie di Bunny dedicato appunto alla nuova musica beat di un fantasioso quartetto inglese chiamato The Beagles.

E’ proprio la possibilità di Bunny di uscire con i quattro componenti di questa famosissima band: rinominati Nigel, Stanley, Frederic e Harold ed il loro manager Garson Goldentripp, che sta al centro di Rock Happening, numero uscito nel 1966.