Otl Aicher è relativamente famoso per aver progettato il marchio delle linee aeree Lufthansa di cui consiglio il bellissimo volume di approfondimento edito dalla Lars Muller Publishers dal titolo “Lufthansa und Graphic Design” e, qualche anno dopo il font FOTIS, sviluppato nel 1988.
In entrambi i casi e, nell’arco della usua intera carriera, Aicher cerca di raggiungere la massima leggibilità e la chiarezza visiva attraverso la purezza della linea e dell’elemento grafico.
Otl è stato molte cose, tenace oppositore del nazismo e per questo arrestato nel 1937 dalla Gestapo. Arruolatosi poi forzatamente nell’esercito tedesco, nel 1945 disertò nascondendosi fino alla fine della seconda guerra mondiale.
Nel 1946, dopo la conclusione della guerra, Aicher cominciò a studiare e nel 1947 aprì un proprio studio per poi fondare, nel 1953, con la moglie Inge Scholl, la Scuola di Ulm per il disegno (Hochschule für Gestaltung Ulm), che negli anni è diventata uno dei centri scolastici sul design più importanti della Germania.
Per chi volesse approfondire ulteriormente la figura di Aicher, consiglio di andarsi a cercare il lavoro come curatore della comunicazione visiva svolto per i Giochi della XX Olimpiade a Monaco di Baviera nel 1972. I suoi pittogrammi sono ancora oggi uno dei migliori esempi di rigore, pulizia e immediatezza.
Oggi lo Studio grafico dn&co. ha realizzato un volume di 116 pagine edito dalla Place Press con introduzione di Norman Foster, che riporta a galla il lavoro che Otl Aicher realizzò alla fine degli anni Settanta per l’Ufficio del Turismo della piccola cittadina del sud della Germania chiamata Isny. Isny, classica città di montagna che si dispiega fra baite, montagne e animali in pieno stile Heidi, viene invasa dai turisti che in estate arrivano per passeggiare attraverso i suoi dolci pendii e in inverno per sciare.
Quando ad Aicher fu commissionato il lavoro, l’obiettivo era quello di creare una identità grafica per l’ufficio turistico di Isny e la sua visione fu del tutto diversa da quella a cui tutti pensavano.
Minimal, interamente bianco e nero, Aicher ha applicato alle cartoline da Isny lo stesso stile che lo aveva reso famoso nei suoi lavori precedenti. Ha suddiviso la città in 120 pittogrammi creando una serie di cartoline dove non compare nessuna tipica fotografia a colori di montagne, mucche e case coloniche. Lo stesso Aicher lo ha definito “l’antitesi della mentalità della cartolina”.