Il 7 settembre scorso è stata inaugurata alla Wellcome Collection la prima grande mostra che esplora la relazione tra il design e la salute delle persone.
La mostra comprende circa 200 oggetti tra cui poster, pitogrammi e loghi relativi al mondo del design farmaceutico.
L’obiettivo della mostra è quello di mettere in evidenza l’importanza del disegno grafico per modellare e rendere più semplice capire e vivere il nostro ambiente quotidiano di cui part integrante è proprio la nostra salute ed il nostro senso di benessere.
L’intera mostra è stata organizzata da Lucienne Roberts e Rebecca Wright, fondatori della casa editrice GraphicDesign &, insieme a Shamita Sharmacharja della Wellcome Collection.
La mostra illustra assai bene le strategie utilizzate per sensibilizzare le percezioni del pubblico su alcuni temi oggi di grande attualità quali quello del fumo, dell’alcool e di altri pericoli per la salute. Per questo sono esposti materiali circa i vari approcci educativi e immaginativi adottati per insegnarci la cura del nostro organismo: dai libri pop-up anatomici del XVI secolo alle app di oggi fino ai fumetti che promuovono il sesso sicuro.
Grande importanza in questo ambito ha il design nell’informare e orientare le persone negli ambienti ospedalieri. Per questo sono esposti moltissimi schemi dal design colorato utilizzati soprattutto nei reparti dei bambini per trasformare l’esperienza ospedaliera e migliorare il benessere del paziente in ambienti tradizionalmente considerati intimidatori e sgradevoli.
Tutta questa introduzione per parlare si, di un evento assai interessante per come riprende il tema del design e della grafica in funzione del benessere e della salute, ma soprattutto per arrivare a ciò che mi interessa, che come sempre è un prodotto a stampa, in questo caso il catalogo della mostra.
Il libro è curato da Sarah Schrauwen ed esamina la diversa e vitale relazione tra il graphic design e la salute, concentrandosi sul come le strategie di comunicazione e i vari linguaggi grafici vengono impiegati per persuadere, informare, prevenire e proteggere.
Una domanda nuova quindi si pone di fronte a tutti, appassionati di editorial design e non, una domanda che è anche il titolo del catalogo della mostra: può la progettazione grafica salvare la vita?