“Ver Sacrum” ovvero La primavera (o la sorgente) sacra in latino, è stata la rivista ufficiale della cosiddetta Secessione di Vienna dal 1898 al 1903. I suoi progressi nella progettazione grafica, tipografia e visuale costituiscono il modello per gran parte della stampa underground che negli anni Sessanta esploderà in tutto il mondo.
Questo rapporto privilegiato fra la Secessione e la grafica underground è da sempre poco studiato ma, a ben guardare, sta alla base di gran parte della poster art californiana dei Sixties e, più in generale, della grafica underground definita psichedelica che, oltre ai poster, investirà nei decenni successivi ogni tipo di prodotto a stampa come flyer e soprattutto riviste.
Il primo numero di “Ver Sacrum” fu pubblicato nel gennaio del 1898 e il suo arrivo venne annunciato nei principali quotidiani austriaci come un vero e proprio evento.
Per i primi due anni la rivista è stata pubblicata come mensile con ogni numero dedicato al lavoro di un artista in particolare chiamato a progettare la copertina. Nel 1898, il numero di luglio fu dedicato al designer liberty Alphonse Mucha, mentre il numero di dicembre fu illustrato dal pittore simbolista olandese Fernand Khnopff.
Per la copertina del primo numero, Alfred Roller ha fornito un’illustrazione di un albero in fiore con le radici che escono dal suo vaso contenitore. La metafora era appropriata: i Secessionisti si erano liberati dai confini del Kunstlerhaus – il circolo più conservatore degli artisti di Vienna – portando il loro messaggio modernista e utopico al grande pubblico.
Nel primo numero si legge: “Il nostro obiettivo è quello di risvegliare, incoraggiare e propagare la percezione artistica del nostro tempo… non conosciamo alcuna differenza tra” grande arte “e” arte intima “, tra arte per i ricchi e arte per i poveri. Ci siamo dedicati con tutto il nostro potere e le nostre speranze future, con tutto ciò che siamo alla Sacra Primavera “.
Il nome scelto per la rivista: Ver Sacrum – Sorgente sacra – è un riferimento classico alla secessione dei giovani dagli anziani per fondare una nuova società. Questa idea di gioventù come simbolo di ribellione e innovazione era il cuore stesso del movimento Jugendstil e rimanda con estrema forza e chiarezza al movimento della controcultura degli anni Sessanta che, proprio sui giovani, poggiava tutta la sua potenza rivoluzionaria.
L’uscita del primo numero non ebbe un’accoglienza entusiastica come ci si poteva aspettare perché pre-matura: erano trascorsi solo pochi mesi dall’apertura della Casa della Secessione di Joseph Olbrich e solo tre dalla loro prima esposizione pubblica. Tuttavia, questa prova generale servì per molte delle idee che sarebbero state sviluppate nelle loro mostre successive.
“Ver Sacrum” fungeva da mostra essa stessa, usando le pagine bianche come muri in un museo.
Il principale progettista della rivista, Koloman Moser, ha affrontato il layout con grande creatività, modificandolo costantemente l’interno creando una bellissima armonia di testo e illustrazione. Quando la Secession House di Olbrich cominciò a contenere mostre, questo stesso approccio modulare alla disposizione delle immagini fu adottato da Olbrich attraverso l’uso unico di pareti mobili all’interno della struttura.
Sia nella sua armonia di testo e immagine che nella sua inclusione di molteplici forme d’arte, “Ver Sacrum” è una manifestazione delle idee del compositore Richard Wagner circa il suo concetto di opera d’arte totale.
La rivista in effetti è all’altezza di questo obiettivo, oltre alle belle arti e alle arti grafiche compaiono infatti altre e diverse forme artistiche quali la musica, la poesia ed il teatro. Le poesie di Rainer Maria Rilke sono apparse nei numeri del 1898 e del 1899, giustapposte ai meravigliosi bordi decorativi di Koloman Moser, mentre il numero del dicembre 1901 era interamente dedicato alla musica, con 11 lieder riccamente illustrati.
Un altro degli aspetti rivoluzionari della rivista è senz’altro il formato quadrato, un altro passaggio radicale nella progettazione di periodici.
Il quadrato, e ancor più l’utilizzo della griglia, aveva trovato la sua ispirazione dal movimento art nouveau scozzese, in particolare nel lavoro di Charles Mackintosh che divenne presto membro della Secessione.
Questo formato offriva nuove possibilità nel layout al designer per l’utilizzo di più colonne di testo, bordi decorativi e spazi al negativo e diviene subito il formato ideale del movimento poiché la maggior parte delle loro illustrazioni sono state eseguite in questo formato.
Anni dopo anche il periodico olandese “Art Deco Wendingen” adottò il formato quadrato spingendo ulteriormente avanti i limiti del design tipografico e del layout.
“Ver Sacrum” cessa le sue uscite nel dicembre del 1903, probabilmente a causa della mancanza di fondi. Aveva già visto un graduale declino della sua spinta verso la ricerca stilistica dal 1900 quando la produzione aumentò a 24 numeri annuali ed il formato si fece molto più piccolo e più sottile di quelli prodotti nei primi due anni.
Le copertine uniche e sempre diverse dal 1898 al 1999 furono invece sostituite da una testata ripetitiva e il testo sostituì gran parte dei bordi e dei motivi grafici che fecero di “Ver Sacrum” un fenomeno di irripetibile e rivoluzionario.