Maximum Speed inizia le pubblicazioni nel 1979 dando inizio ad periodo poi definito come quello del Mod revival, che cioè ridà vita e animo al movimenoto underground Mod originale degli anni ’60.
Alla fine degli anni Settanta esistevano  soprattutto in Inghilterra molte pubblicazioni indipendenti che si rifacevano alla sottocultura Mod fra le quali ricordiamo The MOD’s, Blues & Soul e, quella che rimandava essenzialmente alla parte musicale, dal titolo London’s Outrage.

The MOD’s

The MOD’s

The MOD’s

The MOD’s

Quello del Mod revival è un proprio un movimento culturale supportato, ccome da tradizione, da un’ingente produzione editoriale che, soprattutto nei primi anni Ottanta, si riversano per le strade e soprattutto nei negozi e nei concerti.
Altre riviste, soprattutto fanzine, riescono a raggiungere una buona tiratura e fra queste ricordiamo Heavy Soul, Dedicated Follower e soprattutto
Maximum Speed, forse la più conosciuta.
All’interno di Maximum Speed si ritrovano un pò tutti gli elementi tipici delle fanzine già cresciute all’interno dell’universo punk: le recensioni dei concerti, le interviste con musicisti dei generi cari ai mods come lo ska, il northern soul e jazz.
E’ proprio dalle pagine di Maximum Speed che compaiono per la prima volta le recensioni di band allora sconosciute come The Purple Hurts, The Chords, The Mods e altre che stavano muovendo i primi passi a Londra e dintorni.
Ciò che rende veramente speciale il progetto di Maximum Speed è il suo essere una versione cartacea, forse meglio ancora definirla lo-fi, di quello che oggi sono i social. In una fanzine erano infatti raccolte le passioni, gli interessi ed i gusti di questi giovani che utilizzavano queste fanzine come punti di incontro e scambio informazioni, il tutto con un approccio molto personale ed intimo, in cui cioè coloro che scrivono mettono tutto se stessi senza nessun tipo di filtro o mediazione.

Rileggendo oggi un numero di Maximum Speed è possibile capire benissimo la ricerca musicale, l’attesa per i concerti e gli scooter rally che caratterizzavano la vita quotidiana dei giovani mods e capire quanto tutto questo rappresentasse  un vero e proprio universo di riferimenti importantissimi, quasi una ragione di vita.
Nel numero 8 di Maximum Speed si legge un breve articolo di un ragazzo a ccui è stata rubata la Lambretta che spera di ritrovarla grazie all’aiuto dei lettori.
Ci sono poi gli annunci di ragazzi che vogliono formare nuove band o che cercano contributori per articoli sulle varie band sparse per tutto il paese.

Come è tipico per le fanzine, sono prodotti stampati con un budget molto basso, in bianco e nero su una carta povera e, a differenza delle riviste di moda patinate che proponevano uno stile di vita mainstream, in questo caso si notano addirittura come gli errori di battitura vengano corretti a mano.
Ma anche in questo loro essere underground e totalmente libere, queste riviste contengono l’essenza della vita del periodo, quella in cui il contenuto è più importante dell’estetica e soprattutto quella di una rivista fatta da ragazzi molto giovani per giovani.
Il layout e la grafica sono chiaramente basici e semplici, privi di originalità o tentativi di innovazione, ma forse è proprio questo loro aspetto ruvido, asciutto e diretto a dare a queste pagine un sapore underground e libertario.
A volte c’erano testi e didascalie aggiunte a mano, mentre i titoli erano quasi sempre scritti a mano con pennarelli spessi e ovviamente le foto classiccamente granulose, sfocate, prive quasi sempre di qualità perché solitamente scattate durante i concerti.

Queste fanzine hanno rappresentato senza fronzoli l’universo Mod in tutti i suoi aspetti, non solo la musica… hanno parlato della moda, un argomento molto caro ai Mods, come i completi su misura, quanti bottoni devono avere, quanto dovrebbero essere corti i pantaloni. I parka, i mocassini e tutto ciò che non poteva mancare nel guardaroba del perfetto Mod.
Per tutti coloro che volessero approfondire la storia dell’editoria underground del mondo mods, la lettura che assolutamente consiglio è quella del volume MODZINES: Fanzine Culture From The Mod Revival, l’ultima e più completa celebrazione delle fanzine del revival Mod, con opere d’arte originali, fotografie e interviste con gli autori più importanti.
Sono riportate tutte le maggiori fanzine del periodo quali Direction Reaction CreationExtraordinary SensationsRoadrunner; Maximum Speed; Sense of Style; Sth Circular; Patriotic; Go Go; In The Crowd; Right Track; Beat That e molte, molte altre.
Si tratta di un’edizione limitata stampata in 750 copie che include anche il singolo If I Was You “/” That’s What I Want “di Long Tall Shorty, originariamente pubblicato gratuitamente con la fanzine Direction Reaction Creation.